Piccole grandi bugie di Liane Moriarty – Recensione e libri simili da leggere
- Daniela B.

- 10 set
- Tempo di lettura: 5 min
Aggiornamento: 16 set
Piccole grandi bugie - Un libro che non ti aspetti
Quando si parla di Piccole grandi bugie, molti pensano subito alla celebre serie TV prodotta da HBO con Nicole Kidman, Reese Witherspoon e Shailene Woodley, che ha riscosso enorme successo in tutto il mondo e che io NON ho ancora visto. Eppure, prima ancora dello schermo, c’è stato il romanzo di Liane Moriarty, da cui tutto è partito. Ed è proprio il libro che desidero raccontarti qui: una storia che inizia con toni leggeri e quotidiani, per poi trasformarsi in un intenso ritratto di donne reali, amicizie profonde e segreti che cambiano il corso della vita.

Quando ho iniziato Piccole grandi bugie di Liane Moriarty, pensavo di avere tra le mani una storia leggera, fatta di mamme che si incontrano all’asilo dei figli, tra pettegolezzi e dinamiche quotidiane. Pagina dopo pagina, però, la trama si è trasformata in qualcosa di molto più intenso, femminile e reale. Non mi aspettavo che Moriarty affrontasse con tanta profondità un tema delicato come la violenza domestica. Eppure lo fa con equilibrio raro: senza mai cadere nel banale, alternando momenti di leggerezza a scene di forte impatto emotivo.
Riconoscersi nei personaggi di Piccole grandi bugie
Leggendo Piccole Grandi Bugie mi sono resa conto che è facile ritrovarsi in tutti i personaggi. Sicuramente, caratterialmente, mi rispecchio di più in Madeline, con la sua energia e il suo modo diretto di affrontare la vita. Ma a tratti mi sono rivista anche in Jane, con le sue insicurezze, e in Celeste, con le sue contraddizioni dolorose.
Credo che proprio qui stia la grande forza del romanzo: Moriarty non ci regala eroine perfette, ma donne vere, con paure, segreti, fragilità e una forza nascosta che emerge solo quando la vita ci mette alla prova. Forse è anche questo il messaggio più potente, quello che l’autrice stessa ribadisce: “può succedere a chiunque”.
Un paradosso emotivo in Piccole grandi bugie
Mi è successa una cosa che credo capiti solo con i grandi autori, quelli dotati di vero acume emotivo: mi sono trovata contemporaneamente ad accusare e a difendere il colpevole. Una sensazione straniante, che mi ha fatto capire quanto il libro riesca a scavare nelle contraddizioni dell’animo umano.
Questo si riflette anche nel modo in cui i personaggi si percepiscono a vicenda. Alla fine emerge una grande verità: il mondo è percezione e ognuno di noi vive in una propria realtà, dove le persone che ci circondano appaiono diverse a seconda di chi le osserva.
Lo stile narrativo di Liane Moriarty in Piccole grandi bugie
Una delle cose che ho amato di più è lo stile frammentato, pieno di piccoli indizi e flash che alimentano la suspense e ti impediscono di staccarti. Dove in altri romanzi la fine di un capitolo è una pausa, qui è un trampolino: non riesci a fermarti e passi da un capitolo all’altro senza interruzione. Moriarty costruisce la tensione lasciando intravedere la tragedia che incombe, senza mai rivelare del tutto cosa accadrà. È un meccanismo che ti tiene incollato fino all’ultima pagina.
Riflessione sul tema della violenza domestica e sulla voce femminile
Con acume e ironia, Moriarty mette in luce questioni universali e quotidiane: l’essere madre, l’essere donna mentre si è madri, l’essere professioniste di successo mentre si affrontano problemi domestici e personali. Il romanzo riesce a intrecciare leggerezza e dramma, mostrando quanto la violenza possa nascondersi dietro le apparenze.
Se questo tema ti ha colpito, ti consiglio anche It Ends With Us – Siamo noi a dire basta di Colleen Hoover, un romanzo che affronta con delicatezza ma anche con intensità il tema della violenza domestica e della resilienza femminile. Dal libro è stato tratto di recente un adattamento cinematografico con Blake Lively e Justin Baldoni, che ha fatto molto discutere: tra critiche, entusiasmi e possibili controversie legate alla produzione, resta comunque un’opera significativa. Il film, così come il romanzo, riflette un nuovo modo di raccontare le voci femminili contemporanee, capaci di farsi sentire con una forte e autentica intelligenza emotiva.
I libri che hanno ispirato Piccole Grandi Bugie
Alla fine del romanzo, l’autrice cita due testi che l’hanno guidata nella scrittura. Vale la pena proporli come letture secondarie: non solo per capire meglio il suo approccio, ma anche per approfondire i temi di cui tratta. Al momento sono disponibili soltanto in lingua inglese, ma restano comunque risorse preziose per chi desidera addentrarsi maggiormente nell’argomento.
Not to People Like Us: Hidden Abuse in Upscale Marriages – Susan Weitzman
Un saggio che indaga la violenza domestica nelle famiglie apparentemente privilegiate. Weitzman racconta esperienze spesso invisibili, mostrando come, dietro facciate di normalità, si nascondano abusi silenziosi. Se vuoi approfondire le dinamiche dell’abuso in contesti che sembrano perfetti, questo libro fa per te.
Surviving Domestic Violence: Voices of Women Who Broke Free – Elaine Weiss
Una raccolta di testimonianze di donne che hanno vissuto violenza domestica e hanno trovato il coraggio di liberarsi. Ogni storia è un viaggio verso la resilienza e la rinascita. Se desideri ascoltare voci vere di sopravvissute e trovare ispirazione nella loro forza, questo libro fa per te.
Perché sono importanti
Questi due testi non sono solo citazioni: sono strumenti di consapevolezza. Moriarty li ha scelti per dare autenticità e profondità alla sua narrazione. Leggerli significa comprendere meglio i personaggi e i temi di Piccole Grandi Bugie con occhi più attenti e umani.
Altre letture consigliate
Se questo libro ti ha colpito per il suo equilibrio tra leggerezza, ironia e profondità, ci sono altri romanzi che potrebbero piacerti:
Donne che amano troppo – Robin Norwood: un classico che esplora i meccanismi emotivi nelle relazioni tossiche. -> Link per Amazon
Una stanza tutta per sé – Virginia Woolf: un saggio potente sull’indipendenza femminile. -> Link per Amazon
La verità sul caso Harry Quebert – Joël Dicker: una trama avvincente che nasconde drammi profondi dietro le apparenze. -> Link per Amazon
Piccole donne – Louisa May Alcott: un approccio diverso ma sempre attuale al sostegno femminile e ai ruoli di genere. -> Link per Amazon
Tutte queste letture possono essere un complemento perfetto a Piccole Grandi Bugie: aiutano a riflettere, a trovare nuove prospettive, e allo stesso tempo mantengono quella leggerezza che rende il viaggio letterario accessibile e coinvolgente.
Conclusione
Piccole Grandi Bugie è un libro che sorprende, emoziona e fa riflettere. È una storia di donne vere, di amicizia, di segreti e di piccole grandi menzogne che spesso raccontiamo a noi stessi per sopravvivere. Ma soprattutto è un libro che parla di resilienza, solidarietà e della capacità di affrontare la verità, anche quando fa male.
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